domenica 21 settembre 2008

Porta Pia, è polemica sulle commemorazion

Il Messaggero, 21 settembre 2008
Porta Pia, è polemica sulle commemorazioni
I radicali: «Una farsa ricordare i papalini»
La manifestazione dei radicali in ricordo di Porta Pia

ROMA (20 settembre) - E' polemica sulla commemorazione per il 138° anniversario della breccia di Porta Pia, la data che segna la presa di Roma e la fine del potere temporale dei papi. Il vice sindaco di Roma Mauro Cutrufo, nella tradizionale commemorazione del Comune, ha sottolineato che «Roma aspetta la sua legge da quando nel 1871 è diventata capitale d'Italia. Se il Governo vuole, Roma sarà Capitale ex 114 ed i romani saranno finalmente governati con pienezza di capacità e poteri entro la fine di questo anno». La commemorazione è stata contestata dai Radicali, che l'hanno definita «una farsa» perché «sono stati ricordati i soldati papalini caduti durante gli scontri e non i bersaglieri».

I radicali. Secondo i radicali i rappresentanti del Comune che hanno preso la parola, hanno ricordato i soldati papalini caduti durante gli scontri con i Bersaglieri, dando lettura dei loro nomi (e non di quelli dei bersaglieri caduti). Successivamente - affermano - è stata addirittura ricordata la figura di Paolo VI. Per i Radicali invece «nessuno dei rappresentanti delle istituzioni presenti ha contestato tali affermazioni, ad eccezione di alcuni cittadini che hanno fischiato gli oratori. Appena gli oratori hanno concluso gli interventi è stato tolto l'audio e i rappresentanti delle Associazioni che non sono potuti intervenire». Per le associazioni Uaar di Roma, Certi Diritti e Fondazione Massimo Consoli «prosegue così dopo l'8 settembre, l'opera di revisionismo in senso antidemocratico ed anti-liberale».

Il discorso del vice sindaco. Cutrufo, incaricato dal sindaco Gianni Alemanno di coordinare il lavoro per l'elaborazione della legge ordinaria su Roma Capitale ha ricordato l'articolo 114, comma 3, della Costituzione: "Roma è la Capitale della Repubblica, e la legge dello Stato disciplina il suo ordinamento". «Mi sono sentito in imbarazzo - ha detto Cutrufo nel suo intervento - a ricordare che nel 1871 Roma diventa Capitale d'Italia, e questo straordinario territorio ancora non vede approvata la sua Legge ordinaria che lo libererebbe dai 1000 legacci e laccioli costringendolo al ruolo di piccolo Comune essendo per grandezza il terzo territorio urbano europeo, 12 volte Milano e che, dal punto di vista economico muove un fatturato corrispondente a quello della metà dell'intera Regione Lazio. La Commissione già Amato e quindi Marzano dovrà ragionare su altre prospettive che coinvolgono eventuali riforme Costituzionali».

Le polemiche. «Alla cerimonia del 20 settembre a Porta Pia il rappresentante del Comune ha dimostrato con le sue parole che la giunta Alemanno non vuole tornare al ventennio fascista ma a molto prima, al potere temporale dei Papi». Lo afferma Roberto Giulioli, coordinatore romano di Sinistra Democratica. «Forse il modo in cui Alemanno vuole risolvere il problema istituzionale dei poteri di Roma e della sua area metropolitana - ha concluso - è quello del ritorno al Papa Re».

«La presa di Roma nel lontano 20 settembre del 1870 è un evento che va ricordato perché fondamentale della storia nazionale del paese. Purtroppo ci sono ancora alcune associazioni e partiti che ricordano tale evento per riaffermare il loro anticlericalismo e la loro avversione alla chiesa e al Papa». Lo dichiara Alessandro Vannini, presidente della Commissione Turismo e Moda del Comune di Roma.

Il movimento politico cattolico Militia Christi «si rallegra dell'avvenimento storico che si è verificato stamattina a Roma presso la breccia di Porta Pia» con la lettura da parte «del generale dei granatieri Antonino Torre,
che dinanzi ai bersaglieri, agli aderenti dell'Uaar e ai massoni, e subito dopo presente anche alla nostra commemorazione dei caduti pontifici, ha reso il saluto militare, il 'presentat'arm', ai caduti pontifici leggendone pubblicamente i nomi in un significativo storico gesto di riconoscenza ed onore!». L'Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar) ha invece denunciato che «agli esponenti laici è stato impedito di prendere la parola, contravvenendo alla tradizione».

I rappresentanti dell'Uaar volevano «ricordare l'annessione di Roma allo Stato italiano. Ma, invece di parlare dei nostri soldati morti per l'unità del Paese, il rappresentante del Comune ha dedicato il suo intervento ai mercenari di Papa Pio IX. Così le celebrazioni del XX settembre di quest'anno si sono svolte all'insegna del revisionismo papalino, democratico e antiliberale, fino al completo oblio della storia del nostro paese».

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