domenica 9 novembre 2008

Venti settembre: una sconfitta vantaggiosa

Venti settembre: una sconfitta vantaggiosa

Il governo italiano rinuncia ad avanzare pretese sulle somme dell’obolo giacenti nell’Erario pontificio

La successione del governo italiano a quello della Santa Sede in seguito alla conquista militare della città di Roma presenta caratteristiche del tutto peculiari rispetto ad altri fatti analoghi. Infatti il governo italiano non sostituisce la Santa Sede in tutti i rapporti giuridici di cui essa è titolare, ma solo in una parte di essi, e precisamente in quelli relativi all’esercizio del potere politico sullo Stato conquistato. Per quanto riguarda invece l’esercizio del potere supremo negli affari della chiesa universale, il governo italiano proclama di voler rispettare la piena indipendenza della Santa Sede.
Il principio, chiaro teoricamente, porta a una serie di contestazioni quando si tratta di applicano nella pratica. Quali edifici in Roma erano di proprietà del papa in quanto capo dello stato e quali invece erano di sua proprietà in quanto capo della chiesa? Su quali istituzioni l’autorità della Santa Sede era esercitata in quanto autorità della chiesa e su quali invece in quanto autorità dello stato? Infine, quale parte dei mezzi finanziari rinvenuti dalle autorità italiane nelle pubbliche casse era da considerarsi appartenente all’amministrazione civile e quale invece riguardava l’amministrazione ecclesiastica? Specialmente quest’ultima questione non era di facile soluzione, qualora si consideri la promiscuità quasi sempre esistita nello Stato pontificio tra l’amministrazione civile e quella ecclesiastica, sia per quanto riguardava le spese che per quanto riguardava le entrate..


In particolare l’obolo di san Pietro offriva il destro a contestazioni per più motivi. Sostanzialmente si trattava di due questioni:
1) Il papa, ricevute dai fedeli le offerte per l’obolo, le versava all’erario dello stato pontificio. Perciò quando gli italiani subentrarono alla precedente autorità di governo, sorse il problema di stabilire se le somme dell’obolo contabilizzate nell’erario fossero da considerare già versate dal papa allo stato, oppure solo “depositate”, e quindi sempre in proprietà del papa, che le aveva ricevute innegabilmente come capo della chiesa. 2) Il governo italiano occupando Roma naturalmente assumeva su di sè il debito pubblico dello Stato pontificio. Tale debito era garantito però anche sull’obolo di san Pietro. Sorgeva dunque il problema se si dovesse continuare a usare le somme dell’obolo per pagare i titoli del debito pubblico.
Le questioni erano gravi, ma non potevano avere che una sola soluzione: dopo il 20 settembre l’obolo di san Pietro doveva considerarsi come entrata esclusivamente ecclesiastica, a piena disposizione del santo padre (…)


Carlo Procella, “Augusta miseria”, Aspetti delle finanze pontificie nell’età del capitalismo
Nuovo Istituto Editoriale Italiano, Milano, 1982, pagne 155-156.

Porta Pia

Porta Pia. Cento anni dopo.
Disegno di Antonio Possenti.
"Il Mondo, 15 marzo 1970.
La breccia di porta Pia, compiuta dai bersaglieri di Lamarmora, tutti scomunicati il 20 settembre 1870, è stato per gli italiani il simbolo dell'abbattimento dello stato teocratico.

Programma

- Santità, che faremo della breccia di Porta Pia?
- L'useremo per fare uscire gli italiani.
"Il Becco giallo", 20 agosto-20 settembre 1930.
la vignetta veniva cos' commentata nel libro "Il concordato nella satira":
" Gli italiani dalle idee moderne, gli eredi del risorgimento. Oggi i posti-chiave della vita italiana sono occupati da uomini ligi alla dc e ai vescovi".
La frase sotto il titolo della vignetta recita:
" Alla celebrazione dela presa di Roma (intangibile) da parte delle truppe italiane, il governo fascita ha sostituito la celebrazione dei Patti Lateranesi che, in Roma, reustarano il potere temporale dei Papi".

XX Settembre 1929

GiustificaXX Settembre 1929
Pio XI. Quest'anno dalla breccia di Porta Pia entriamo noi!

"Il becco Giallo", 15-28 febbraio 1929. Comincia l'anti-risorgimento. La festa civile del XX settembre sarà infatti abolita e sostituita con quella dell'11 febbraio, anniversario dei patti lateranensi.

sabato 8 novembre 2008

Evoluzione


Evoluzione
dal giornale "Don Basilio", 13 febbraio 1949.
Evoluzione dal 1870 al 1948.