martedì 23 settembre 2008

«Dispute fuori luogo, ma non torniamo al Papa re»

«Dispute fuori luogo, ma non torniamo al Papa re»

Il Messaggero del 23 settembre 2008, pag. 34

di Claudio Marincola

Titolo: "Arrivano i bersaglieri". Il film uscì nelle sale nel 1980, ambientato nei giorni che. seguirono la conquista di Roma. Ideatore, sceneggiatore e regista Luigi Magni. Che oggi ha 80 anni e può permettersi di guardare alle attuali vicende politiche con un certo distacco. Travia: Ugo Tognazzi, principe della nobiltà nera papalina, accoglie in casa don Alfonso, un soldato mercenario zuavo (Vittorio Mezzogiorno), rimasto ferito a Porta Pia. It principe scopre che suo figlio bersagliere è morto ed è stato ucciso proprio dal suo ospite, il quale, nel frattempo. si è innamorato di sua figlia (Olimpia). Cast che oggi si direbbe bipartisan. Ombretta Colli. l’ex presidente forzista della Provincia di Milano nella parte della moglie di Tognazzi. Pippo Franco nella parte di un prete, un uomo di religione molto lontano dalle virtù incarnate dal popolo sovrano, esaltate in quasi tutti i film di Luigi Magni.



Riavvolgiamo la cassetta. Ieri papalini e bersaglieri. Oggi Pannella e Cutrufo.

«La breccia di Porta Pia fu un scossa molto forte, insopportabile per il potere temporale di allora. Non dimentichiamo che all’epoca il successore di Pietro era un certo Papa re. E la capitale "provvisoria" del Regno d’Italia era Firenze. Io cercai di rappresentare questo momento storico».



Visto il risultato, le polemiche che ogni volta queste celebrazioni scatenano, sospendiamole. Riprenderanno appena possibile. «Si può capire che qualcuno voglia festeggiare ancora il 20 settembre del 1870. È da romantici, inalo capisco. Anche se io personalmente guarderei avanti. Capisco molto meno chi vorrebbe tornare indietro».



Come giudica le dispute di questi giorni?

«Mi sembrano fuori luogo, non hanno senso. Ci sono cose che vengono spazzate via dalla storia e tra queste ci metto il potere temporale. 1 mazziniani, già all’epoca, lo definivano "la vergogna civile d’Europa". Solo a nominarlo il potere temporale mi sembra un errore».



Polemiche strumentali, sostiene qualcuno.

«Le polemiche ci furono anche ai tempi del mio film».



Da parte di chi, gli zuavi?

«No, veramente si risentirono i benpensanti. Non apprezzarono il modo in cui venne raccontata la Roma papalina. Eppure quella chiesa mica c’andava leggero. C’era la ghigliottina, c’era il rogo per chi peccava contro-natura. E la carne umana bruciata, lei forse non lo sa, ma ha un odore tremendo. Per attenuarlo ci si aggiungevano erbe aromatiche ma soprattutto i finocchi. Da qui il termine che ancora oggi si usa a Roma. E noi, scusi, vogliamo forse fare la fine dei finocchi o rimettere la ghigliottina a piazza del Popolo?».

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